giovedì 28 febbraio 2013

Cos'è la Psicologia Clinica?

Il termine Clinico deriva dal greco, ed indicava la posizione sdraiata del malato ed il medico chino al suo capezzale. Tale raffigurazione contiene l'essenza del metodo clinico, e cioè la relazione del medico col paziente.
Oggi in medicina non è più così; il progresso tecnologico ha messo in ombra la relazione interpersonale e la sua individualità. Oggi il paziente viene visitato da vari specialisti, attraverso una serie di innumerevoli esami di laboratorio. Tutto ciò con lo scopo di conseguire una rapida diagnosi. Il cambiamento così avvenuto in medicina, cambia pertanto il significato originario di Clinico.
Questo senso è invece rimasto in psicologia. In medicina Clinico è diventato ormai sinonimo di curativo, terapeutico, e trova il suo fondamento nel fatto che ad una specifica diagnosi corrisponde una specifica terapia. In psicologia non siamo mai di fronte a "malattie", ma solo, eventualmente, a "sindromi". Per questi motivi è importante sottolineare come la trasposizione dei modelli medici dalla medicina alla psicologia clinica risulti impropria e fuorviante.
La Psicologia Clinica opera con mezzi essenzialmente psicologici, nel continuum che va dal benessere al disagio psichico rilevato. In psicologia, quindi, Clinico si riferisce al metodo, anzichè alla cura. L'aggettivo Clinico riferito alla psicologia ha un significato diverso, più ampio e complesso che in medicina.
Psicologia Clinica significa allora conoscenza della psiche del singolo soggetto attraverso una relazione intersoggettiva, che impegna una "soggettività attrezzata" di un operatore per sviluppare una migliore soggettività dell'utente. 


BIBLIOGRAFIA:
Psicologia clinica perinatale, A. Imbasciati, F. Dabrassi, L. Cena, Ed. Piccin, 2007